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Progettazione in BIM, presentati i progetti-pilota di tre palazzi storici

Accordo tra Agenzia del Demanio e Università per la gestione del patrimonio immobiliare pubblico

20/01/2017 - Il progetto su Villa Mirabellino a Monza, quello sul Palazzo di Giustizia di Pavia e quello della Certosa di Pavia avviati con il Politecnico di Milano. Sono stati presentati in un convegno organizzato nei giorni scorsi presso la sede milanese dell’Agenzia del Demanio.
 
Si tratta delle prime sperimentazioni del Building Information Modelling (BIM) per la gestione del patrimonio immobiliare pubblico, frutto di una collaborazione tra l’Agenzia del Demanio e il mondo accademico.
 

I tre casi-studio di progettazione BIM

Per la Villa Mirabellino, l’attività di studio è consistita in: 
- sopralluogo e rilievo dello stato di fatto dell’immobile;
- individuazione degli aspetti di degrado dell’immobile e restituzione del livello complessivo di conservazione;
- rappresentazione parametrica in BIM ‘Orientato a Oggetti’ per l’insieme ed i singoli elementi architettonici/parti d’opera, in tre dimensioni, e in più formati tra cui IFC - interoperabile Open Souce;
- formazione di un ‘Sistema Informativo’ dell’edificio, che ne accompagnerà le successive vicende di conservazione programmata, valorizzazione e gestione;
- condivisione e approvazione dei risultati degli studi e delle analisi effettuati.
 
Grazie alla formazione di un ‘Sistema Informativo’ dell’edificio, sarà ora più semplice pianificare tutte le attività di conservazione programmata, valorizzazione e gestione della villa.

villa Mirabellino

Analoghe attività sono state avviate per la Certosa di Pavia e il Palazzo di Giustizia di Pavia. Ulteriori sperimentazioni partiranno a breve in Toscana, Liguria, Lazio, Campania e Puglia.
 

Il Protocollo di Intesa per l’impiego del BIM

L’incontro è stata l’occasione per presentare il Protocollo di Intesa, siglato dal Direttore generale dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, dal Rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta, dal Rettore dell’Università “La Sapienza” di Roma, Eugenio Gaudio, e dal Rettore dell’Università di Napoli “Federico II”, Gaetano Manfredi, che ha lo scopo di sviluppare una collaborazione per le attività di studio destinate alla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico attraverso l’impiego del metodo e delle tecnologie BIM.
 
Per modello BIM si intende la struttura dati intelligente basata sul modello 3D, un “contenitore unico e integrato” di informazioni grafiche tecniche, amministrative e gestionali sul management degli edifici.
 
“Questa sinergia con il mondo universitario e la PA è significativa perché le vittorie si ottengono lavorando in squadra. Teoria e pratica si incontrano su un modello concreto di sviluppo come il BIM che ci aiuterà a recuperare il nostro patrimonio, con particolare attenzione a quello in disuso - ha dichiarato Roberto Reggi - BIM è un sistema selettivo di qualità di progettazione e controllo, un sistema integrato unico di lavoro che ci permette di gestire al meglio i beni pubblici”.
 
“Il mio impegno è quello di prendere accordi con tutti i provveditorati opere pubbliche per l’applicazione sistematica del BIM a partire da Lombardia ed Emilia”. Reggi ha concluso dicendo che “abbiamo un serbatoio di progetti e attività da sviluppare davvero straordinario: l’Agenzia gestisce 45 mila beni e siamo a supporto degli Enti locali, lavoriamo anche sul recupero dell’esistente con criteri di trasparenza per ridurre costi e tempi”.
 
Al convegno meneghino hanno partecipato, inoltre, il professore del Politecnico di Milano, Ezio Arlati, il Vice Preside Facoltà di Architettura dell’Università “La Sapienza” Roma, Luca Ribichini, e Pietro Baratono, Provveditore alle Opere Pubbliche della Lombardia ed Emilia Romagna.
 
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