Il processo digitalizzato delle costruzioni produce informazioni facilmente e tempestivamente reperibili ed utilizzabili da chiunque ne abbia necessità, limitando errori o vizi di soggettività nella loro acquisizione e lettura attraverso la:
- leggibilità, univocità, trasmissibilità e reperibilità dei dati;
- trasparenza, efficienza ed efficacia delle informazioni.
Con la metodologia BIM, il settore delle costruzioni sta innovando l’intero processo che va dalla progettazione alla demolizione passando per la costruzione e gestione del ciclo vita.
Con l’avvento della metodologia BIM, nascono nuove figure professionali, che si differenziano dal tradizionale progettista o disegnatore CAD per conoscenza, abilità, competenza e responsabilità.
La figura professionale del progettista si evolve e diventa sempre più digitale e gestionale, si aggiungono al suo dizionario terminologie per la gestione dei dati, di informatica generale e linguaggi di scrittura dei software CAD-BIM: un professionista 4.0.
L’impiego della tecnologia BIM sta rafforzando la rete tra i tecnici specializzati nelle diverse discipline agevolando i rapporti di collaborazione tra colleghi e la costituzione di nuovi studi associati. Il BIM può diventare il nuovo volano per valorizzare ed esportare il know-how dei progettisti fuori dal contesto italiano, visto che nel resto del mondo il BIM è stato adottato già da diversi anni.
Le nuove figure professionali nella norma UNI
In Italia, le nuove figure professionali sono regolamentate dalla normativa di standardizzazione UNI 11337 “Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni” parte 7.La norma fa riferimento alla Legge 14 gennaio 2013, n.4, “Disposizioni in materia di professioni non organizzate” ai sensi dell’Art. 6 comma 3, “costituiscono i principi e criteri generali per la disciplina dell’esercizio autoregolamentato della singola attività professionale e ne assicurano la qualificazione” ed è conforme al Quadro europeo delle qualifiche (European Qualifications Framework - EQF) rendendo omogenei, per quanto possibile, i processi di valutazione e convalida dei risultati dell’apprendimento. La norma individua quattro professionalità come figure chiave per la gestione di un processo BIM introducendo, così, una diversificazione rispetto a quanto normato all’estero e fornisce le indicazioni per i processi di valutazione e di convalida delle conoscenze, abilità e competenze di queste nuove figure professionali.
Tali figure sono:
- BIM Specialist - operatore avanzato della gestione e della modellazione informativa: agisce solitamente all'interno delle singole commesse, collaborando in maniera stabile od occasionale con una specifica organizzazione.
- BIM Coordinator - coordinatore dei flussi informativi di commessa: opera a livello della singola commessa, di concerto con i vertici dell'organizzazione e su indicazione del gestore dei processi digitalizzati.
- BIM Manager - gestore dei processi digitalizzati: si relaziona principalmente al livello dell'organizzazione, per quanto attiene alla digitalizzazione dei processi posti in essere dalla stessa, avendo eventualmente la supervisione o il coordinamento generale del portafoglio delle commesse in corso. Delegato dai vertici dell’organizzazione, definisce le istruzioni BIM e il modo in cui il processo di digitalizzazione impatta sull’organizzazione e sugli strumenti di lavoro.
Oltre a queste tre figure ormai già note, il normatore sceglie di introdurre un quarto profilo professionale di nuova concezione:
- CDE manager - gestore dell'ambiente di condivisione dei dati: figura che si occupa dell'ambiente di condivisione dei dati implementato dalla organizzazione a cui appartiene oppure previsto contrattualmente per una specifica commessa da altro soggetto.
Fortunatamente con l’entrata in vigore della norma, conoscenze, abilità e competenze dei professionisti italiani, saranno conformi a quelle degli altri stati membri dell’Unione Europea, agevolando e facilitando la mobilità delle persone e consentendo la libera circolazione del capitale umano.
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