02/10/2019 - In occasione del workshop organizzato nell’ambito di Urbanpromo Green a Venezia lo scorso 19 settembre, Anna Moreno, ricercatrice ENEA, ha evidenziato l’importanza della formazione per acquisire competenze digitali che siano trasversali a tutta la filiera edile al fine di migliorare la performance energetica in tutte le fasi del ciclo di vita di un edificio.
Riportiamo il contributo di Anna Moreno e Christian Girardello di Enea sul tema delle nuove competenze digitali nella filiera edile.
“La formazione trasversale viene promossa dal progetto “Network for Using BIM to Increase Energy Performance” (net-UBIEP) che vede la partecipazione di 13 partner di 7 paesi europei.
La possibilità di reperire informazioni certe e affidabili durante qualsiasi fase del ciclo di un edificio e da parte di chiunque ne abbia bisogno è il motivo per il quale la digitalizzazione del processo edile è oramai inderogabile. Il diagramma della figura rappresenta graficamente come con il sistema tradizionale le informazioni decadono con il tempo soprattutto in fase di consegna dell’opera da parte di progettisti e costruttori al committente mentre, utilizzando il BIM, è possibile, anche con edifici esistenti, collegare il modello tridimensionale dell’edificio a tutte le informazioni che servono per gestire a manutenere l’edificio ed ogni sua parte.
Ciò può però essere assicurato solo se si provvede ad utilizzare linguaggi standardizzati e aperti che garantiscono la leggibilità del dato anche a distanza di decenni.
È da sottolineare come, tra un passaggio di fase ad un altro e quindi nel passaggio da un professionista all’altro, il committente finale deve essere in grado di assicurarsi che tutte le informazioni necessarie per la fase successiva siano effettivamente disponibili e complete.
Da qui deriva l’importanza che tutti abbiano una formazione di base che sia trasversale a tutte le fasi del ciclo di vita dell’edificio altrimenti si corre il rischio del gioco “telegrafo senza fili” dove l’informazione iniziale arriva completamente storpiata e incomprensibile all’utilizzatore finale.
L’utilizzatore finale è quello che oggi subisce tutti i costi delle informazioni incomplete, mancanti o anche errate perché, ad esempio, nessuno ha provveduto ad aggiornarle. A tal proposito si dice che per avere un buon modello BIM, bisogna “partire con la fine in mente.

In Fig. 1 vediamo a sinistra le informazioni con BIM e senza BIM e a destra la differenza tra un qualsiasi modello tridimensionale anche visivamente accattivante e un modello BIM dove tutte le informazioni, che servono per la gestione e manutenzione, sono collegate al modello tridimensionale.
Il problema qui raffigurato esiste in tutto il mondo edile anche all’estero, in maniera più o meno manifesta ed è per questo che l’organizzazione buildingSMART International (bSI) ha proposto il programma di qualifica individuale di buildingSMART che ha provveduto a definire, in un contesto internazionale, le conoscenze e competenze che bisogna avere per affrontare la digitalizzazione del mondo edile in modo corretto. Questi sono i moduli per la qualifica individuale:
1. Capire cos’è il BIM, perché è utile riconoscere la terminologia specifica:
2. Riconoscere i vantaggi del BIM in confronto ai metodi tradizionali
3. Capire il ciclo di sviluppo delle informazioni di progetto (i suoi termini chiave); in particolare come le informazioni di progetto sono specificate, prodotte, scambiate, e mantenute.
4. Riconoscere il bisogno di soluzioni aperte e interoperabili
5. Identificare la capacità di lavorare in BIM di un’organizzazione
A questa qualifica individuale di base, che bSI sta già promuovendo in tutto il mondo, i partner di net-UBIEP, insieme ai partner di altri tre progetti europei che trattano lo stesso argomento, hanno proposto un ulteriore set di moduli che trattano l’uso del BIM per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici durante tutto il ciclo di vita. Questi sono i contenuti dei 5 moduli individuati:
1. Quali informazioni sono da produrre e scambiare per descrivere la situazione iniziale:
- Vantaggi del BIM per la descrizione dello stato esistente
- Tecnologie in uso per rappresentare la situazione esistente
- Strategie per ridurre i consumi e sfruttare le fonti rinnovabili di energia fin dall’avvio del progetto
- Corretta realizzazione del documento Exchange Information Requirements (EIR) per definire i requisiti del cliente

Fig. 2 Esempio di uso del BIM per descrivere la situazione iniziale e proporre una nuova destinazione d’uso (Fonte Minnucci Associati)
2. Quali informazioni sono da produrre e scambiare in fase di progettazione preliminare:
- Comprendere i vantaggi dell’uso del BIM per migliorare la performance energetica rispetto ai metodi tradizionali
- L’importanza di sviluppare il BIM Execution Plan per assicurare che quanto progettato sia poi realmente realizzato
- Identificare i diversi usi del BIM utili in fase di progettazione preliminare
- Conoscere le tecnologie/software da utilizzare per assicurare una corretta progettazione
- Sapere individuare gli attori chiave per una corretta progettazione preliminare
3. Quali informazioni sono da produrre e scambiare in fase di progettazione esecutiva:
- Identificare gli usi del BIM utili per la fase di progettazione esecutiva
- Conoscere le opportunità offerte dal «code checking» per la verifica dei requisiti normativi
- Conoscere il livello di dettaglio (LOD) necessario in fase di progettazione esecutiva
- Individuare le soluzioni tecnologiche e informatiche che servono in fase di progettazione esecutiva per poi gestire al meglio un edifico NZEB
- Essere coscienti di quanto introdurre in fase di progettazione esecutiva per assicurare la più alta performance energetica durante l’uso dell’edificio.

Fig. 3 Analisi delle interferenze in fase di progettazione esecutiva (Fonte BIMon)
4. Quali informazioni sono da produrre e scambiare in fase di costruzione:
- Verificare che gli obiettivi di performance energetica siano mantenuti durante la fase di costruzione
- Identificare gli usi del BIM da utilizzare in fase di costruzione
- Identificare i requisiti di gestione delle informazioni in fase di costruzione: ruoli e responsabilità dei singoli attori che contribuiscono alla realizzazione
- Conoscere tutte le tecnologie necessarie per ottenere un NZEB
- Identificare la strategia di consegna del sistema informativo per la gestione e manutenzione dell’edificio
- Identificare gli standard da utilizzare per le differenti informazioni grafiche e non grafiche

Fig. 4 Uso del BIM per valutare tempi e costi in fase di costruzione (fonte: ACMAR)
5. Quali informazioni sono da governare in fase di gestione e manutenzione
- Identificare gli usi del BIM in fase di gestione e manutenzione
- Identificare le informazioni e gli standard da utilizzare per il facility management
- Identificare le tecnologie per assicurare la stessa performance energetica durante la fase di gestione
- Comprendere il rischio dell’uso di informazioni non corrette in fase di gestione e manutenzione

Fig. 5: La molteplicità di software proprietari utilizzabili per la realizzazione di un’opera edile evidenzia la necessità di utilizzare dei formati aperti per assicurarne l’interoperabilità.