19/04/2018 - Pensato come momento di confronto sulle
nuove frontiere della digitalizzazione nell'ambito della progettazione architettonica, i lavori dell'evento "Oltre il BIM" hanno visto confrontarsi importanti relatori, provenienti da esperienze internazionali, sui temi di maggiori avanguardia del calcolo algoritmico applicato in architettura a cui hanno fatto seguito workshop tematici dedicati alla varie declinazioni della materia. Denominatore comune dei lavori, la
"live connection" tra ARCHICAD e Rhinoceros "via" Grasshopper.
Ad accogliere il numeroso pubblico di professionisti è stato
Ferenc Matyas General Manager della branch italiana di
GRAPHISOFT che si è soffermato sulle nuove sfide che deve affrontare il mondo dell’architettura:
“Sempre di più i committenti – ha affermato –
chiedono di progettare grandi edifici dalle forme sempre più nuove e complesse in poco tempo e con maggiore efficienza. Noi di GRAPHISOFT siamo in grado di offrire le migliore soluzioni ai progettisti, anche perché siamo stati i primi a parlare di BIM e virtual building”.
La prima giornata dei lavori è stata incentrata sul convegno internazionale, ideato e coordinato da
Hilario Bourg, Area Sales Manager di GRAPHISOFT, per dare voce ai maggiori protagonisti dell’evoluzione progettuale degli ultimi anni.
In apertura ha preso la parola
Carlos Perez, EMEA Sales, Marketing & Business Development di Robert Mcneel & Associates Europe, che ha spiegato le funzionalità della nuova release Rhinoceros 6 che contiene già al suo interno il software Grasshopper ed è in grado di creare il sistema parametrico specifico per ogni esigenza di un progettista.
Il racconto di quali siano le numerose e differenti possibilità di soluzioni per connettere ARCHICAD a Rhinoceros e trasformare i punti in geometrie per una migliore progettazione architettonica è stato evidenziato da
Ákos Karóczkai, BIM Consultant presso il GRAPHISOFT Headquarter.
ARCHICAD e Rhinoceros sono gli strumenti che in qualche modo hanno aperto una strada verso nuove opportunità ancora non del tutto esplorate. Sempre di più si prefigura una ottimizzazione dei progetti grazie alla modellazione in BIM.
Per comprendere meglio queste funzionalità durante l’evento sono stati chiamati a raccontare il loro lavoro e i loro processi progettuali progettisti, professori universitari e ricercatori che hanno sperimentato e analizzato tutte le differenti possibilità.
Progettazione parametrica, modellazione algoritmica, design generativo e associativo sono le parole chiave di un nuovo paradigma di lavoro pensato per rispondere alla crescente complessità progettuale e al doversi interfacciare con il BIM, e questo hanno raccontato gli architetti Mario Sacco e Michele Calvano, dello studio ArchiRADAR, mostrando esempi del loro lavoro applicato a scenari di trasformazione urbana anche in caso di eventi sismici.
Il professor
Carlo Zanchetta, Senior Researcher dell’Università di Padova ha parlato del ruolo che svolge il BIM come attivatore di processi di ottimizzazione e ha portato come esempio di studio la tesi di laurea di
Caterina Bellotto sull’analisi degli aspetti energetici e del confort illuminotecnico di un edificio.
Yoseph Bausola Pagliero del Politecnico di Torino ha spiegato il suo lavoro coordinato dal professor Massimiliano Lo Turco di rimodellamento della facciata dell’Istituto del Mondo Arabo di Parigi (celebre architettura di Jean Nouvel) utilizzando la "Live Connection" ARCHICAD-Grasshopper.
Tra le relazioni di maggior impatto,
Arturo Tedeschi, Rhinoceros-Grassohopper 3D Specialist, ha raccontato come la progettazione algoritmica può essere utilizzata per realizzare forme inedite ed essere applicata a ambiti del tutto inesplorati: uno su tutti la prima automobile, presto in produzione, la cui scocca è stata completamente realizzata in stampa 3D, oppure la suola dei nuovi modelli di scarpe sviluppate da celeberrime aziende di abbigliamento sportivo che stanno utilizzando questi strumenti per modellare con forme talmente complesse che si avvicinano molto a quelle dell’architettura contemporanea.
Altri esempi molto dettagliati sull’utilizzo di questi due strumenti nella progettazione di grandi opere di architettura li hanno presentati nei loro interventi
Jorge Beneitez, Managing Partner dello studio Enzyme Apd di Hong Kong, e
Guillermo Ramirez, architetto dello studio Helen & Hard con base a Oslo.
Alla giornata di confronto è seguita quella più pratica dedicata ai workshop, che ha offerto l’opportunità ad architetti e progettisti di utilizzare gli strumenti ed acquisire i metodi da applicare sin dalle prime fasi per ottimizzare il percorso progettuale, mostrando come
la sinergia dei due strumenti, ARCHICAD e Rhinoceros, consenta di aumentare esponenzialmente le possibilità di applicazioni per un più efficiente processo lavorativo e un migliore controllo della gestione del progetto.
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