Il restauro del palazzo ha seguito criteri di sostenibilità e di ecocompatibilità (è in via di certificazione LEED secondo il protocollo GBC Italia HB - Historic Building) e per la sua progettazione è stato utilizzato un approccio BIM.
Il progetto è stato curato dall’arch. Cristiano Ferrari e dall’ing. Eugenio Artioli e dallo Studio di Ingegneria e Architettura Ecosostenibile BINARIO LAB.
Il BIM nel progetto di restauro di Palazzo Gulinelli
Il progetto di restauro è stato affrontato mediante la progettazione integrata BIM (Building Information Modeling) realizzando un modello di informazioni che contiene non solo la rappresentazione tridimensionale dell’edifico ma anche tutte le sue caratteristiche funzionali. La costruzione del modello è basata sulla progettazione simultanea e collaborativa degli interventi strutturali, architettonici e impiantistici.La complessità e l’impegno iniziali richiesti dalla progettazione integrata da parte di tutti gli attori coinvolti hanno poi portato numerosi vantaggi: una sensibile diminuzione dei tempi di progettazione e un migliore coordinamento nella fase di costruzione dell’opera. Tutti i dati possono essere aggiornati, gestiti ed estratti dallo stesso unico modello in modo simultaneo e controllato da tutti gli attori coinvolti nella progettazione grazie al sistema di condivisione cloud.
Ogni intervento è stato studiato ad un livello di dettaglio molto alto per monitorare ogni possibile clash detection (interferenza) delle unità strutturali ed impiantistiche, facilitando così le realizzazioni in opera ed il rispetto del cronoprogramma dei lavori.
Nonostante le procedure della modellazione BIM siano state sviluppate per progetti di nuova costruzione, si è visto come esse possano essere applicate vantaggiosamente anche a progetti di restauro (Fig. 2). Negli interventi su edifici storici si affronta una composizione storica articolata di elementi che determina lo stato della struttura. L’approccio BIM fornisce un grande aiuto nel rilievo grazie al rilievo laser 3D, che permette una modellazione tridimensionale estremamente precisa e governabile (Fig. 3).
Il modello, inoltre, può contenere tutti i dettagli e le caratteristiche degli elementi e dei materiali dell’edificio dal punto di vista diagnostico. Sono state raccolte tutte le informazioni relative ad ogni singolo elemento, e ogni elemento è stato modellato tridimensionalmente grazie al rilievo laser scanner ed archiviato secondo un sistema di catalogazione univoco (Fig. 4). La creazione del modello genera quindi un unico database, che pone in relazione tutte le fonti di informazioni relative all’edificio.
L’approccio BIM non si conclude con la realizzazione dell’intervento di restauro, ma il modello creato continua ad essere utilizzato anche per la razionale gestione dell’edificio e per la programmazione della sua manutenzione. Questo strumento può essere di grande utilità per la committenza, soprattutto nel caso di strutture complesse ad uso del pubblico come nel caso di Palazzo Gulinelli (Fig. 5). Il database creato con tutti i componenti utilizzati può essere arricchito con scadenze e previsioni di controlli, sostituzioni e riparazioni garantendo una rappresentazione di tempistiche e costi aderente alla realtà.
Il modello contiene, quindi, una rappresentazione virtuale dell’oggetto, dell’intero processo costruttivo e delle strategie di manutenzione e gestione dell'organismo architettonico. Il database può essere utilizzato per creare simulazioni puntuali prevedendo tempi e costi delle lavorazioni e per estrarre, gestire e controllare tutte le singole aree di intervento relative a realizzazione e manutenzione (Fig. 6).
Questi e altri aspetti del progetto di Palazzo Gulinelli saranno presentati al Salone del Restauro che si svolgerà a Ferrara dal 21 al 23 marzo 2018. Il 22 marzo pomeriggio il Palazzo sarà aperto alle visite.